
Le leggende di Braies: Racconti magici tra le Dolomiti
In Alto Adige, ogni luogo ha una storia da raccontare. E Braies, con i suoi paesaggi incantati e la natura selvaggia, è un vero scrigno di leggende popolari tramandate nei secoli. Tra montagne maestose, laghi cristallini e boschi silenziosi, si celano racconti antichi che parlano di magia, amore, mistero e rispetto per la natura.
La leggenda della Croda Rossa
Un tempo, tra le montagne della Val di Braies, una donna morì lasciando sola la sua bambina. Una vecchia anguana - creatura magica delle acque - la trovò e la chiamò Moltina, allevandola tra le marmotte e insegnandole persino a parlare la loro lingua.
Anni dopo, il principe Landrine incontrò Moltina e se ne innamorò perdutamente. La portò con sé al castello e la sposò, ma l’aristocrazia la guardava con sospetto, vista la sua umile origine. Durante una festa a corte, Moltina fu umiliata perché non conosceva le sue origini, e il suo volto si tinse di vergogna.
Scappò allora verso le sue montagne, che legate nello spirito alla ragazza, si tinsero anch’esse di rosso. Il principe la seguì e insieme fondarono la mitica dinastia dei sovrani di Fanes. Da quel giorno, la marmotta divenne il simbolo della loro stirpe.
Gli ubriaconi di Braies
I "Spitzköfel", due cime dalla forma curiosamente inclinata, sono conosciuti come “gli ubriaconi di Braies”. La leggenda narra che alcuni uomini, dopo una notte di bagordi alla Malga Foresta, ebbero la malaugurata idea di sfidare un piccolo uomo magico della Val di Foresta. Lo provocarono chiamandolo a bere con loro, ma il folletto non la prese bene.
Scese infatti dal camino in un lampo, lanciò un incantesimo e li trasformò in pietra. Da allora, si dice che siano ancora là, immobili, piegati e gobbi, puniti per la loro arroganza.
Il Lago dell’Orso
Prima dell’anno 1000, la zona di Braies era frequentata da molti orsi. Uno di essi, ferito dai pastori per proteggere le loro greggi, trovò sollievo immergendosi ogni giorno in un piccolo lago. Quando i pastori capirono che l’orso stava guarendo, decisero di tendergli un’imboscata. Un giorno, mentre l’animale faceva il bagno, fecero crollare una frana su di lui. Morì annegato e da allora il lago venne chiamato “Lago dell’Orso” o “Bagno dell’Orso”.
La Fonte del Cervo
Questa leggenda parla di un maestoso cervo che viveva nei boschi di Braies Vecchia. Nonostante numerosi tentativi dei cacciatori, riusciva sempre a guarire dalle ferite grazie a una misteriosa sorgente nascosta nella foresta. Un giorno, un cacciatore lo seguì e scoprì che si bagnava regolarmente in una fonte dalle acque miracolose. Così nacque la “Fonte del Cervo”, oggi ricordata anche nello stemma comunale: un cervo che si disseta a una sorgente.
Un patrimonio fatto di racconti
Queste leggende non sono solo storie da raccontare la sera, ma parte viva della cultura altoatesina, testimonianza di un profondo legame tra l’uomo e la natura. Camminare tra i sentieri di Braies significa anche entrare in un mondo incantato, dove ogni roccia, albero o animale ha qualcosa da raccontare.
Se ami le Dolomiti, la natura e i misteri che profumano di fiaba, Braies saprà sorprenderti. E chissà, magari ti capiterà davvero di scorgere il riflesso rosso della Croda o di ascoltare, nel vento, le voci di antichi protagonisti.