
Oswald von Wolkenstein: L’anima errante della poesia medievale
Nato nel 1377 a Castel Trostburg, nei pressi di Ponte Gardena, Oswald von Wolkenstein è una delle figure più affascinanti e complesse del Medioevo europeo. Secondogenito di Friedrich von Wolkenstein e Kattharina von Villanders, Oswald è oggi ricordato come l’ultimo dei poeti cavallereschi, ma anche come il primo autore “moderno” dell’area germanica, grazie al carattere profondamente autobiografico delle sue composizioni.
La sua vita ci è nota in modo sorprendentemente dettagliato, grazie alle sue Lieder – canzoni poetiche – e a numerose lettere. È una delle rare figure medievali di cui possiamo seguire le tracce come in un diario in versi.
Un giovane segnato dalla sorte
Le raffigurazioni di Oswald lo mostrano sempre con l’occhio destro chiuso: secondo la leggenda, perse l’occhio all’età di 9 anni durante i festeggiamenti del carnevale. Ma questo incidente non ne fermò lo spirito ribelle e curioso: a soli 10 anni abbandonò la casa natale per intraprendere un lunghissimo pellegrinaggio, che lo condusse attraverso l’Europa fino in Oriente e in Terrasanta.
Durante i suoi viaggi servì come consigliere, diplomatico e cantore al fianco di re ed imperatori. Fu testimone diretto delle tensioni politiche e spirituali del suo tempo, esperienze che traspose con straordinaria intensità nei suoi versi.
Le sue opere e l’eredità poetica
Tra il 1423 e il 1425, Oswald commissionò manoscritti in pergamena che raccoglievano le sue Lieder a una o due voci. Questi testi, molti dei quali conservati ancora oggi, rappresentano un patrimonio artistico e culturale unico. Il loro valore non è solo musicale o poetico, ma anche storico e documentario, perché narrano le sue vicissitudini personali, i viaggi, le delusioni amorose e politiche.
Oswald è l’antesignano del poeta autobiografico, capace di far parlare l’intimità del cuore con un linguaggio nuovo, libero dagli schemi della lirica cortese.
Il ritorno a casa e gli ultimi anni
Dopo la morte del padre nel 1398, Oswald fece ritorno in Alto Adige. Ma non fu un rientro sereno: entrò in conflitto con i fratelli per l’eredità familiare, una lotta aspra e umiliante che segnò profondamente la sua esistenza.
Si stabilì infine nel Castel Hauenstein, ai piedi dello Sciliar, oggi meta affascinante per chi vuole immergersi nella sua storia. Lì, tra le montagne del Sudtirolo, visse gli ultimi anni della sua vita, rimpiangendo i giorni erranti e intrappolato in un matrimonio infelice.
Curiosità: Il Festival Oswald von Wolkenstein, che si tiene ogni anno in Val d’Isarco, è un emozionante tuffo nel Medioevo, tra tornei, musica e rievocazioni storiche. Un evento imperdibile per chi vuole rivivere lo spirito dell’ultimo grande poeta cavalleresco.