Chiesa Santa Croce

Santa Croce: Fede, storia e natura ai piedi del monte La Crusc

In Alta Badia, c'è un luogo dove il tempo rallenta e lo spirito si rigenera: è il Santuario di Santa Croce, incastonato a 2.045 metri d’altitudine, ai piedi dell’imponente monte La Crusc. Circondato dalle meraviglie del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, questo luogo di culto - immerso in una natura incontaminata - è da secoli meta di pellegrinaggi e cammini interiori.

Tra spiritualità e bellezza paesaggistica

Santa Croce si può raggiungere a piedi o in seggiovia, partendo da San Leonardo oppure da altre località dell’Alta Badia. Ma è proprio questa immersione nella natura, tra boschi, sentieri panoramici e silenzi carichi di energia, che rende l’arrivo al santuario un’esperienza unica. Il panorama che si apre una volta giunti in cima ripaga ogni passo.

Dalle origini pagane al luogo di culto cristiano

Il sito dove oggi sorge il complesso religioso ha origini antichissime: un tempo era un luogo di culto pagano. Nel 1010, alcuni monaci vi costruirono una piccola cappella cristiana. La prima consacrazione ufficiale avvenne solo nel 1484 ad opera del vescovo Konrad di Bressanone. A metà del Seicento furono aggiunti la chiesa vera e propria, il campanile e, nel 1718, l’ospizio per i pellegrini.

Tuttavia, la storia del santuario non fu sempre serena. Nel 1786, con le riforme dell’imperatore Giuseppe II, la chiesa fu chiusa e sconsacrata. Per anni cadde in rovina, fino a quando – grazie alla tenacia degli abitanti e dei pellegrini - fu riaperta nel 1840 e restaurata.

Da allora, l’immagine sacra di Cristo, precedentemente custodita nella chiesa di San Leonardo, è tornata a Santa Croce, dove è tuttora venerata.

Un rifugio per l’anima e per il corpo

Oggi il complesso ospita anche un rifugio alpino dove fermarsi per un pranzo tipico nelle calde “stuben” rivestite in legno. Qui, il sagrestano e sua moglie preparano specialità ladine e sudtirolesi, da gustare lentamente, con vista sulle Dolomiti.

Santa Croce è molto più di un santuario: è un crocevia tra fede, cultura ladina e natura, un posto che parla al cuore e invita al raccoglimento. Anche chi non ha motivazioni religiose rimane colpito dalla spiritualità che avvolge questo luogo, dalla semplicità dell’architettura e dalla magia del paesaggio circostante.

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